Perché ho scelto di creare un brand di moda artigianale?
Da dove posso iniziare…
Dunque, nonostante sia sempre stata una persona abbastanza determinata, la scelta di aprire un brand di moda artigianale, made in Italy, gestito esclusivamente da me, sostenibile ed etico, non è stata una scelta così semplice ed immediata. Tutto ciò ha richiesto anni nei quali sono cambiata io, in primis, in seguito a numerose esperienze personali e nel campo della moda le quali sono state fondamentali, altrimenti non sarei mai arrivata a questa scelta.
Iniziamo da quando avevo 13 anni…
come tutti ero di fronte a una scelta importante: quale liceo frequentare.
Ciò di cui ero sicura era che avrei voluto fare il liceo artistico, probabilmente settore moda, ma anche grafica non mi dispiaceva. Per fortuna il mio liceo mi permetteva di poter scegliere quale indirizzo proseguire al terzo anno e scelsi moda, ero davvero entusiasta!
Ogni volta che avevo lezione di moda ero in fibrillazione, da lì ho capito che quella sarebbe stata la mia strada.
Il mio desiderio era diventare una stilista, sapevo che era un lavoro difficilissimo da trovare, ma in quel momento volevo sognare.
Durante l’estate passavo molto tempo con mia zia sarta che mi aiutava a dare vita a tutte le idee che avevo in testa, avevo capito che non volevo vestire uguale alla maggior parte delle persone, quindi disegnavo e cucivo una serie di abiti da sera che non vedevo l’ora di indossare.
Ogni volta che andavo a ballare o uscivo, mi sentivo unica quando indossavo una mia creazione, mi dava una sicurezza impressionante, infatti è ciò che voglio trasmettere a voi quando acquistate un mio capo. Ciò a cui tengo di più è l’unicità, vorrei farvi sentire ciò che provo io quando indosso qualcosa che nessuno può avere uguale a me.
Questo pensiero è nato dal momento in cui andando a ballare, mi capitava spesso di vedere ragazze con lo stesso vestito, per me era una cosa imbarazzante. Ai tempi avevano iniziato ad aprire i primi negozi fast-fashion e purtroppo iniziò a diventare sempre più frequente vedere persone che indossavano gli stessi capi, si stava sempre più perdendo l’unicità dello stile di una persona in funzione della conformità…
Proseguendo il desiderio di voler diventare stilista, ma consapevole del fatto che non sarebbe stato facile trovare lavoro in quel settore, scelsi di intraprendere un corso triennale a Bologna il quale mi avrebbe formato in maniera molto più approfondita sullo stile, sul modellismo e sul cucito, così da saper fare tutto. Il corso mi permise di concretizzare veramente ciò che comprende l’ideazione e la realizzazione di un capo e una volta finiti i tre anni di formazione, capì che in realtà avrei voluto fare la modellista e non più la stilista. Dopo un mese ebbi la fortuna di trovare subito lavoro in un’azienda di moda, l’impatto iniziale non fu bellissimo anzi, ciò che mi misero a fare non mi piaceva per nulla, era molto ripetitivo e mancava di spirito creativo. Negli anni cambiai mansione (all’interno delle aziende di moda il lavoro del modellista è suddiviso generalmente in più occupazioni) imparai a fare tante cose, ma era sempre tutto molto ripetitivo, oltre al fatto che a livello interpersonale non mi sentivo molto a mio agio.
Un giorno, correva l’anno 2018, per scherzo dissi ad alcune mie colleghe: “Perché non creiamo una nostra linea di abbigliamento artigianale?” L’idea fu ben accolta inizialmente, ma non eravamo del tutto convinte allo stesso modo, io invece avevo come raccolto quel coraggio che mi mancava per pensare di farlo veramente.
Così da quel momento proseguii da sola, ogni volta che avevo un attimo libero lo dedicavo a questo nuovo sogno, la sera, i weekend, le ferie, così fino al 2020, anno in cui presi la decisione di mollare il lavoro in azienda, ma alla condizione di trovare un part-time in modo da avere un po’ più di tempo da dedicare alla linea. Iniziò la pandemia e questa idea l’abbandonai, fui costretta come tutti a stare a casa. Ma quel momento per me fu come una rinascita, non lo vissi male (perché fondamentalmente pensavo ad altro per fortuna), finalmente dopo 5 anni avevo tutto il tempo del mondo per riuscire a fare qualcosa di concreto e che mi teneva viva, potevo provarci veramente.
Così a maggio 2020 riuscì a vendere il primo capo firmato Molnar Couture e da lì tanti altri. Nel frattempo tornai in azienda, mi sentivo male ogni volta che ci mettevo piede perché ormai sentivo che la mia strada era un’altra, allo stesso tempo però la paura di mollare un lavoro sicuro era tanta.
Dopo un anno dalla prima vendita decisi di mollare sul serio e di provarci al 100%.
Ad oggi non mi pento di nulla, anche se è molto più difficile che stare sotto un dirigente, ma la soddisfazione di quando realizzo un capo per voi è impagabile!
È davvero oltre quello che mi sarei immaginata se ripenso alla giovane me uscita dal liceo.
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